Feb 28, 2009

SS 09 – LO STILE NEO-GARÇONNE

Sulle passerelle che ospitano le collezioni PE 09 ritroviamo uno stile già presente nelle passate stagioni: quello della Neo-Garçonne.
E’ piuttosto facile da realizzare: il segreto è prendere qualche idea dal guardaroba di lui e mixarla ad accessori ultra femminili. Ma come reinventare il classico tailleur nero a pantaloni?
Giacche corte e strizzate in vita e gilet doppio petto, in contrasto a pantaloni ampi dal taglio maschile. Poi basta sostituire la camicia bianca con una blusa leggera, magari con jabot o fiocchi, oppure con una colorata e aggiungere una cravatta sottile. Abbinare sandali, decolleté o francesine tacco dodici ed una borsa capiente adatta per il giorno. Dare la giusta attenzione anche al trucco, puntando soprattutto su labbra rosse e occhi resi seducenti da matita nera e tanto mascara.
Ecco il segreto per un look maschile riveduto alla luce della femminilità.
Ma da cosa nasce questo stile?
Il termine “garçonne” deriva dal titolo del romanzo di Victor Margueritte, “La garçonne” (1922). La protagonista portava i capelli molto corti, cravatte, camicie e giacche dal taglio maschile; era l’icona della donna attiva e dinamica, che sfidava le convenzioni sugli abiti “complicati”, come l’uso del busto, dando inizio ad un processo di semplificazione dell’abbigliamento femminile, che si compì con uno dei più grandi nomi della moda. Gabrielle Chanel.
Lo stile "garçonne" risultava quindi come l´affermazione di una nuova libertà per la donna, simile a quella degli uomini.
La Garçonne, figura che si diffonde dal primo dopoguerra, in particolare dagli anni ’20, è dunque una donna nuova: emancipata, con un proprio stipendio, che veste alla moda, fuma, e guida auto sportive.
In “La donna nuova è così”, libro del 1929, Elsa Hermann traccia il profilo della donna moderna: mette a confronto la donna di ieri, dedita alla famiglia, alla casa e ai figli, e quella di oggi, che vive assecondando le proprie aspirazioni e non seguendo necessariamente modelli tradizionali.
Un modo visibile attraverso il quale la donna di quegli anni rivendica la conquistata identità è la moda, intesa come metafora di modernità, emancipazione, ambizioni sociali. Semplicità, funzionalità e versatilità sono i parametri di giudizio adottati dalla nuova donna che si divide tra lavoro e famiglia. Si diffonde uno stile androgino, che adotta vestiti e acconciature maschili (ad esempio il cosiddetto taglio alla Bubikopf).
La neo-garçonne vuole riprendere proprio questo modello di donna e dare un tocco di femminilità ad un look prevalentemente maschile.


Neo-garçonne
Neo-garçonne - by Erica84 on Polyvore.com


Feb 24, 2009

SS 09 – TRENCH COAT PASSEPARTOUT

Per la prossima stagione si riconferma un capo classico come elemento chiave per il nostro guardaroba. La moda riscopre il trench, un evergreen.
È l’azienda londinese Burberry il marchio per antonomasia del trench, con la famosa fodera a fantasia scozzese, detta nova-check. Il tipico impermeabile inglese, un tempo usato nell’esercito e nell’aviazione, oggi è indossato indistintamente da uomini e donne ed è continuamente reinterpretato in numerose versioni.
Simbolo di un'eleganza senza tempo e perfetto per le “mezze stagioni” primaverile e autunnale, questa volta svela un volto nuovo, fatto di scelte particolari per i tessuti, i colori e le forme: in cotone, tessuti impermeabili, seta o satin, con collo classico o alla coreana, doppio petto o abbottonatura singola, con cintura in vita o stile impero col taglio sotto il seno. Un vero e proprio passepartout da indossare sempre: di giorno in colori vivaci, tessuti leggeri e forme casual, di sera in tinte sobrie declinate in shape eleganti.



Trench Coat Passepartout
Trench Coat Passepartout - by Erica84 on Polyvore.com

Feb 21, 2009

COS'E' LA MODA?

Style Notes nasce come blog di moda e stile.
Ma cos’è la moda?

Per molti è un bel sogno da seguire ogni mese sulle riviste, con le anticipazioni delle sfilate su cosa indosseremo la prossima stagione. Per altri è qualcosa di futile, uno spreco inutile di soldi, un mondo basato sull’apparenza e sull’esteriorità in cui si investe e spende sempre troppo.
Ma la moda non è soltanto qualcosa da indossare. L’abito è espressione dell’evoluzione del costume, del contesto sociale, della cultura e degli stili di vita. Ha a che fare con le idee e col mondo in cui viviamo. E soprattutto è un mezzo per esprimere la propria personalità. Quindi si, è basata sull’aspetto esteriore ma può essere il tramite per comunicare qualcosa che non è immediatamente visibile.
Lo stile invece è un particolare modo di essere; è la manifestazione della propria individualità. È prendere ispirazione magari dal meglio dalle sfilate e mixarlo a capi low-budget, oppure scegliere capi particolari, anche nei mercatini vintage o in negozi no-brand; il tutto con stile, appunto. Cioè con gusto e con un tocco personale.
Lo stile è creatività, fantasia e libertà. Tuttavia, benché si tratti dell’espressione di un orientamento individuale, il gusto deve confrontarsi con un sistema di “norme” sociali che definiscono ciò che in ogni periodo e luogo può essere considerato “di moda”. Infatti è comunemente ritenuto “di moda” ciò che in un certo luogo e momento raggiunge un diffuso apprezzamento.
Comunque, rispetto ai decenni passati, oggi è diffusa una maggiore consapevolezza e autonomia rispetto a quanto viene proposto sulle passerelle. Sempre più tendiamo a costruirci uno stile nostro, più o meno omologato o differenziato rispetto a quello degli altri.
In fondo anche noi siamo i creativi; col nostro estro ed il nostro intuito siamo attenti alle proposte della moda ma abbiniamo prodotti e marchi diversi secondo il nostro gusto personale. Non si tratta quindi di “seguire la moda”, ma di non subirla in modo passivo senza per questo rinunciare a ciò che offre.
 

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